Giovedì 6 aprile si è tenuto l’incontro organizzato dalla “Prima Cassa Credito Cooperativo” sul tema: IL VALORE DELLO SPORT.
Presenti illustri personaggi, tra cui il giornalista Bruno Pizzul e ospiti di peso come i campioni sportivi Silvio Fauzer, Giacomo Galanda e la campionessa olimpica Lisa Vittozzi.
Prendo spunto da alcune considerazioni fatte da questi atleti e che nel nostro piccolo stiamo già applicando: nel praticare lo sport bisogna divertirsi. E’ infatti essenziale che i nostri allenamenti siano visti come impegno e non come sacrificio, perché solo in questo caso sarà possibile portarli a termine.
Un altro concetto è stato quello di mettere SALE nella vita, in tutte le cose che si fanno, ma soprattutto nello sport e nelle varie discipline che si intendono praticare.
Stare uniti è un aspetto fondamentale ed ogni singolo, oltre alla sua personale crescita, dovrebbe mettere a disposizione sé stesso per la crescita della squadra. Perché se è vero che in gara ci presentiamo da soli, sentire l’energia del nostro gruppo alle spalle, è una forza che si somma in maniera esponenziale durante quei pochi, ma intensi, minuti di prova.
Per questo è importante che ci sia il gruppo, prima del singolo, perché quello che esibiamo in un paio di minuti è frutto del lavoro di centinaia di ore, in cui gli altri compagni hanno rivestito un ruolo insostituibile: ad esempio di correzione, emulazione, ammirazione ecc. di un gesto tecnico.
La fiducia non deve poi essere riposta solo nei compagni, ma anche nei Maestri e nei Tecnici.
In questo caso, permettetemi di dirlo, i genitori dovrebbero evitare di vedere nei professori o nei tecnici la sola causa delle difficoltà che incontrano inevitabilmente i propri figli. La scintilla che innesca la crescita, come persone ed atleti, parte sempre dall’interno e trovare colpevoli al di fuori è spesso una giustificazione di comodo, limitante soprattutto per chi si sta formando.
Parlare direttamente con il professore, il maestro o il tecnico, sicuramente è un modo utile per affrontare al meglio questo genere di ostacoli.
I campioni intervenuti durante l’incontro hanno a disposizione il così detto “Mental Coach”, ma voi ragazzi e giovani atleti dovrete accontentarvi di me. Nel mio piccolo cercherò di darvi una mano, come ho sempre fatto.
A dimostrazione l’ultima gara, dove abbiamo partecipato, come scuola, di Tarcento ed Artegna, in 9 atleti e abbiamo portato a casa ben 14 medaglie.
Questo significa che non è prerequisito delle sole grandi società sportive, riuscire ad ottenere risultati di pregio, ma anche delle piccole realtà. Essere competitivi dipende, come si è detto, da diversi fattori, alcuni pratici come l’aiuto ed il supporto economico da parte degli Istituti Bancari, Ditte ed Imprese che fanno vivere il nostro territorio e contribuiscono, ognuno nella propria maniera, anche minima, credendo in noi e spingendo così sempre più in là l’orizzonte dei nostri obiettivi.
I materiali, gli spazi e gli strumenti di cui possiamo disporre sono ciò che ci consente di mettere in atto le passioni che ci animano, il bisogno di relazionarci, anche fisicamente, gli uni agli altri. In questo senso chi sostiene la nostra scuola ha a cuore non solo una società, ma tutti gli individui che ne fanno parte e che vi ruotano attorno.
Concludo ricordando che lo scorso anno, fra le nostre file, abbiamo avuto un campione nazionale e 3 regionali. Ora ci attendono altre sfide in campo, ma sono sicuro che se riusciamo a stare uniti ne usciremo vincitori.